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Regno: Animalia - Phylum: Chordata - Classe: Chondrichthyes - Ordine: Myliobatiformes - Famiglia: Dasyatidae - Genere: Pteroplatytrygon
Nome italiano: Trigone pelagico
Nome inglese: Pelagic stingray
Nome regionale:
Taglia minima di cattura: 0 cm *
Descrizione: Si tratta di un pesce cartilagineo pelagico, che vive quindi prevalentemente in mare aperto, dalla superfice a 100 metri circa di profondità, e che occasionalmente può incontrarsi vicino alla costa. Può raggiungere la lunghezza totale di un metro e cinquanta, con il corpo (disco) lungo circa un terzo del totale. Questo pesce possiede una coda che termina con un aculeo velenifero. Piccole spine corrono dal centro del disco sino alla coda. Le pinne alla loro estremità formano un angolo, e sono arrotondate nella loro parte terminale posteriore. La bocca è in posizione ventrale e gli occhi in posizione dorsale. Il colore dorsale è viola, più chiaro sul ventre. La sua dieta si compone di piccoli animali pelagici, come i pesci definiti "pesce azzurro" (acciughe o sardine) o calamari e crostacei. Presente nel mar Ligure, ha causato incidenti anche gravi, durante il periodo estivo, dove sono rimasti coinvolti bagnanti. Se disturbato inavvertitamente l'animale colpisce con l'aculeo che si può rompere nella carne. Si pensa che il veleno iniettato sia costituito da una tossina termolabile i cui effetti vengono parzialmente inibiti da impacchi caldi. Ad ogni modo la parte colpita si gonfia e si possono attivare processi degenerativi dei tessuti (necrosi). Effetti ulteriori sono nausea vomito stato di debolezza e nei casi più gravi, ma per fortuna piuttosto rari, (soggetti allergici) possono verificarsi esiti letali.